Michele Rizzo, coreografo e performer di origine italiana vive tra Milano e Amsterdam. Si è diplomato nel 2011 al SNDO School for New Dance Development di Amsterdam - dove è stato poi docente di coreografia e ricerca sul movimento - e nel 2015 al Sandberg Instituut Amsterdam nel Dirty Art Department - Master program for Visual arts. La sua ricerca opera all'incrocio tra performance e arte visiva, fondendo elementi di scultura, danza e teatro. Decostruendo l'esperienza del rave la sua ricerca è attenta all'importante ruolo che il club svolge come spazio di aggregazione, promuovendo un’intimità pubblica che fornisce agli individui un ambiente in cui esplorare le proprie identità. Rizzo considera come la danza faciliti stati di flusso, totalità e trascendenza. Nel 2015 realizza HIGHER, progetto ispirato alla club culture con musiche di Lorenzo Senni; in HIGHER l’elemento performativo indossa i tratti di una danza estatica, spesso presenti nei contesti di clubbing, uno stato qui utilizzato per modellare plasticamente una mente-corpo danzante. Nel 2017 mette in scena SPACEWALK, performance dove Rizzo trasfigura l'estetica del club, immergendo i corpi in un ambiente che è la ricostruzione immaginifica di uno spazio architettonico virtuale. Segue nel 2018 a Bologna per Live Arts Week XIII, Prospect <E V A> che offre un’esperienza immersiva in uno spazio sonoro creato da Billy Bultheel e performato da dieci corpi. Del 2019 è la performance con 14 danzatori HIGHER xtn, versione estesa acquisita dallo Stedelijk museum di Amsterdam, creata per la mostra Freedom of Movement. La trilogia si chiude con il solo DEPOSITION (2019) come ultimo episodio. L’installazione performativa REST (2020) commissionata dalla Quadriennale di Roma è entrata nella collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Nel 2021 debutta la performance REACHING, coreografia per 14 performers commissionata dal KW Institute for Contemporary Art Berlin e Julia Stoschek Collection. Nello stesso anno, per Live Arts Week X a cura di Xing, crea il duo Spooky Actions, con il sound design di Venerus, un approfondimento generato da materiale coreografico che Rizzo esplora da tempo, in una continua dilatazione e messa a fuoco, che guarda alla danza come un’entità assorbita e secreta attraverso il corpo immerso in un ambiente instabile, tra esperienze sensoriali, configurazioni di equilibrio e continui cambiamenti di stato.
Michele Rizzo, italian choreographer and performer, lives and works between Amsterdam and Milan. He graduated in 2011 at the School for New Dance Development in Amsterdam (SNDO), where he is now a guest teacher in choreography and movement research, and in 2015 at the Sandberg Instituut Amsterdam in the Dirty Art Department Master program for visual arts. His research operates at the crossover between performance and visual art, merging sculpture, dance and theatre elements. Rizzo considers how dance can facilitate states of flow, totality, and transcendence, and acknowledges the connection between dance and para-religious practices. While deconstructing the experience of raving, his research is also attentive to the important role that nightclubs play as gathering spaces for marginalised groups, and to how clubs fosters public intimacy while providing individuals an environment in which to explore their identities.