Claudia Triozzi, danzatrice, coreografa, performer, artista visiva italiana, vive a Parigi dal 1985. E' stata interprete di coreografie di Odile Duboc, Georges Appaix, François Verret, e ha collaborato fra gli altri con Alain Buffard e Vera Mantero. A partire dalle sue prime creazioni in solo ha lavorato su spazi e formati non convenzionali, sviluppando una riflessione sociale inedita sul modo in cui un corpo può (e non può) incarnare un saper-fare. Triozzi produce spettacoli inclassificabili da cui la danza non esce mai indenne, rimettendo continuamente in gioco i contorni e i significati della propria attività artistica. Collage poetici dI oggetti e di apporti eterocliti, i suoi progetti mettono in questione lo spazio della rappresentazione e decostruiscono le modalità d'interpretazione del danzatore. Triozzi esplora anche la voce passando dalla scrittura di testi e canzoni, e sviluppando sonorità e un vocabolario lirico-rumorista, con riferimenti che spaziano dal cinema al teatro alla radiofonia. Il suo lavoro si articola sia sulla scena che con installazioni e video. Ha presentato i suoi spettacoli In Europa, Usa, Corea e Giappone. Nel 2011, su invito del Musée de la Danse a Rennes, inaugura un progetto a lungo termine, Pour une thèse vivante, in cui fa precipitare le sue riflessioni sulla scrittura d'artista. Tra le produzioni: Comparses (2015), Avanti Tutta - 30 ans dans un an et tant pis pour ceux qui sont fatigués (2014), Boomerang (2013), Ni vu ni connu (2010), Up to date (2007), Opera’s Shadows (2005), Stand (2004), The Family Tree (2002), Dolled Up (2000).
Claudia Triozzi is an italian dancer choreographer, performer and visual artist, living in France since 1985. She has performed for the choreographers Odile Duboc, Georges Appaix, François Verret, and collaborated with Alain Buffard and Vera Mantero among others. Since her first solos she created iconoclastic pieces from which dance never comes out unscathed. Triozzi always sets herself the task of putting preconceived ideas one might have regarding choreographic pieces into question. Her research reflects in social terms on the body’s ability, and on embodying know-how or a skill of some sort. In doing so, Triozzi continually brings into question the contours and various meanings that an individual’s artistic activity can have. From piece to piece, from exhibition space to theatre stage, she pushes the limits of the body and the spaces of visibility reserved for the dancer. Since 2002 she has also been exploring vocal work, writing texts and songs, developing sound qualities and a vocabulary of noises albeit lyrical, in which the voice draws inspiration from the cinema, the theatre and radio. Her works have been presented in Europe, United States and Japan. In 2011 she started a long-term project, Pour une thèse vivante, in which she collects her on-going reflections on artist's creation. Among her works: Comparses (2015), Avanti Tutta - 30 ans dans un an et tant pis pour ceux qui sont fatigués (2014), Boomerang (2013), Ni vu ni connu (2010), Up to date (2007), Opera’s Shadows (2005), Stand (2004), The Family Tree (2002), Dolled Up (2000).