In un formato espanso della durata di 4 ore circa si addenseranno i contributi dei 16 partecipanti dando vita ad una colonna sonora collaborativa della serata; in questo contesto le individualità degli autori saranno motivo di costruzione corale, dove ogni nucleo operativo si muoverà autonomamente nella ridefinizione del bi-spazio-raum. A partire da uno stuolo di ‘punti di attracco’ (ovvero prese della corrente, ciabatte ecc.) in un ambiente completamente buio, gli impianti di amplificazione audio saranno totalmente mobili, definendo le traiettorie individuali; niente sarà possibile all’udito senza il contributo bipede dello spostamento. La vista, da parte sua, non avrà appigli video-visuali: la performatività fisica, la centralità dell’autore che opera sulle proprie strumentazioni, l’intrigo installativo dei cavi e la conseguente riduzione/fantasmaticità estrema dello spazio adibito al pubblico la porteranno a smarrirsi piuttosto che indirizzarla.
A cura di Riccardo Benassi e Valerio Tricoli