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Phonorama all stars

 Dominique Vaccaro , Marco Lampis, Claudio Rocchetti, Dafne Boggeri, Alessandro Bocci, Luciano Maggiore, Ootchio, Valerio Tricoli , Fantasmagramma, Stefano Pilia, Riccardo Benassi, Francesco Cavaliere, Invernomuto

 
 

Phonorama all stars è una performance di live-electronics che si nutre dell’esperienze Phonorama, Live Media Lab nato all’interno di Raum a partire dal 2004. In un formato espanso della durata di 4 ore circa si addenseranno i contributi dei 13 partecipanti dando vita ad una colonna sonora collaborativa della serata; in questo contesto le individualità degli autori saranno motivo di costruzione corale, dove ogni nucleo operativo si muoverà autonomamente nella ridefinizione del bi-spazio-raum. A partire da uno stuolo di ‘punti di attracco’ (ovvero prese della corrente, ciabatte ecc.) in un ambiente completamente buio, gli impianti di amplificazione audio saranno totalmente mobili, definendo le traiettorie individuali; niente sarà possibile all’udito senza il contributo bipede dello spostamento. La vista, da parte sua, non avrà appigli video-visuali: la performatività fisica, la centralità dell’autore che opera sulle proprie strumentazioni, l’intrigo installativo dei cavi e la conseguente riduzione/fantasmaticità estrema dello spazio adibito al pubblico la porteranno a smarrirsi piuttosto che indirizzarla.

Con questo evento Raum vuole sottolineare l'esistenza di una rete produttiva ormai matura. La forma geometrica ottenuta unendo i tre vertici (città di residenza degli autori coinvolti) Bologna/Milano/Berlino si configura come logo empirico di rappresentazione di una realtà produttiva che permette alle due capitali italiane di attuare un fertile scambio con le aree europee storicamente ricettive. Le condizioni culturali che tessono questa rete devono gran parte della propria energia endogena ad una reattività stimolata dalla perenne ricerca di spazi e resistenza a climi ovattati di discussione.

Phonorama 2004>2006 è stato un processo condensatore di pratiche artistiche. Format curato da Riccardo Benassi e altri collaboratori, è nato da un'ipotesi di ampliamento del settore 'live-media' e da una volontà di eliminazione del prefisso 'new' dalle pratiche mediali che tendono ad appoggiarsi ad apparati meccanici analogici e digitali presenti nel quotidiano. Phonorama offre un panorama aperto alle intrusioni, con una volontà di spaesamento e di trasversalità, pronto ad accogliere frutti freschi.