Altro salto di contesto per Netmage 2006. Un'edizione questa che forse rievocherà il ricordo della prima, anno 2000, che nella sua confusione fu anche quella di maggior ricchezza in fondo, sviluppandosi in molteplici spazi, agendo su molti registri di lavoro e di pubblico. La presenza di più intersezioni progettuali nel programma di Netmage 06 travalica lo spazio ormai classico del Live-Media Floor, pur avendo registrato proprio quest'anno una punta partecipativa internazionale quanto mai alta. E' stata sfondata la soglia dei 200 progetti ricevuti via bando con proposte di qualità e pertinenza estremamente alte, dato che rende difficile una selezione rappresentativa se non affidandosi all’incrocio fra esperienza accumulata -ma sempre rimessa in discussione-, gusto personale, e ottimistica rabdomanzia. L'ambiente principale è il grande salone di audio-visione che per tre giorni ritma il programma serale e notturno; un sistema di palco-schermo differenziato, a consentire passaggi delicati tra set interamente digitali ad altri ibridi: acustici, elettro-acustici fino ad esecuzioni sfrontatamente rock. L'insieme contempla performance audio-visuali che raccordano ambienti estetici disparati, toccando registri che scaleranno da un piano all'altro del palazzo: dalle composizioni cristalline di Carsten Nicolai al sincretismo obliquo e sempre contemporaneo di Arto Lindsay, toccando punte gotiche e neo o postpunk che, strano a dirsi, tornano di scena in una dimensione più ambientale e mixedmedia. Cresce però con soddisfazione il registro e la volontà produttiva di Netmage, anche in una prospettiva di diffusione del segno e dell’approccio del festival stesso, sempre con un occhio di riguardo alla scena italiana. Ecco così avviate alcune "forzature" produttive fra artisti visivi e musicisti, sulla base di potenziali affinità elettive (Carola Spadoni con Massimo Zu, Andrea Dojmi con Port-Royal, Sinistri++ con Thisisamagazine, Nico Vascellari con With Love, Simone Tosca in partnership con Viabizzuno), per lavorare insieme sperimentando ipotesi inedite. Gli ambienti ulteriori, affidati a diversi interpreti, offrono un sistema ad incastro lungo il corso delle tre giornate: un ibrido tra mostra e festival. Uno spunto per verificare l'ipotesi di un "luogo del percepire" costituito da tempo-densità differenti. Quindi, a fianco dei progetti prodotti, le ricerche provenienti dai mondi teatrali (ZimmerFrei); ma anche gli esiti quasi magici e pericolosissimi provenienti da Kurt Hentschlager (una sorta di ritorno dell’immaginario Granular Synthesis dopo l’imponente live nella prima edizione) sul fronte dei limiti della percezione fra immagine e suono; per chiudere sabato con un salto nel clubbing, stanando l'art direction del Cassero dalle sue solide mura. Tutto questo, integrato dagli altri esempi che troverete nel programma, è uno spaccato di Netmage 06: tre giorni che vorremmo felicemente caotici e visionari, ospiti di una antica fortezza per forzarne le griglie di genere e di uso, provando a disegnare tracce di utopie attraverso sperimentazioni testimoni di un altro presente possibile.
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NETMAGE 06 - 26>28.1.2006
Artists:
Carsten Nicolai (D), Kurt Hentschlager (A/USA), Andrea Dojmi/Port-Royal (I), Arto Lindsay/Dominique Gonzalez-Foerster (USA/Br/F), Nico Vascellari/With Love (I), Simone Tosca (I), Carola Spadoni/Zu (I), Cineplexx/aBe (Alex Beltran, Sebastiàn Litmanovich) (Arg/E), Ministry of Defiance (David Handford) (Uk), Katherine Liberovskaya & o.blaat (Keiko Uenishi) (Can/Usa), Boris Debackere/Brecht Debackere (B/NL), Molair (Laurent Bernonville, Thierry Mbaye)/Avatam (Cédric Alet) (F), Sinistri++/Andy Simionato and Karen Ann Donnachie (Thisisamagazine) (I/Australia), ZimmerFrei (I), @c/Lia (P/A), Claudio Sinatti/Pier Paolo Leo (I), Remute (D), Lee Van Dowsky (F/CH), Electric Indigo (A), Qubogas (F)
Venue:
Palazzo Re Enzo - Piazza Nettuno - Bologna
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Another change for Netmage 2006. This edition may evoke the memory of the first one, in 2000, that in its confusion was also the best funded, developing in several different spaces, in a wide variety of tastes. The presence of more intersecting projects in the Netmage 06 program cross the now classic space of the Live-Media-Floor, with a higher number of registered international proposals than ever before. The threshold of 200 project entries received was flooded with high quality proposals, which make a representative selection difficult without trusting the cross between accumulated experience - always put into question -, personal taste, and optimistic dowsing. The main environment is the grand audiovisual salon that for three days gives the beat of the afternoon and evening program: a system of diverse stage-screens, delicately dovetailing between entirely digital sets and other hybrids - acoustic, electro-acoustic -, confrontational rock. Taken as a whole, audio visual performances that link disparate aesthetics, hitting levels that jump from one floor of the palazzo to the other: from the crystalline compositions of Carsten Nicolai to the oblique ever-contemporary syncopation of Arto Lindsay, to gothic and neo- or post-punk that when considered all together, strange as it might seem, take on a dimension closer to a mixed-media environment. The satisfaction of directing and production of Netmage continues to grow, also from the perspective of the diffusion of the point and approach of the festival itself, always with an eye on the Italian scene. In this way a number of productive 'strains' are started between artists and musicians, on the basis of potential chosen affinities (Carola Spadoni with Zu, Andrea Dojmi with Port-Royal, Sinistri++ with Thisisamagazine, Nico Vascellari with With Love, Simone Tosca in partnership with Viabizzuno), to work together and experiment with forming ideas.
The other rooms of the palazzo, occupied by diverse interpreters, offer a system of connecting the three days: a hybrid between exhibition and festival. A starting point to verify the idea of a 'perception area' created from different time-densities. Aside from the commissioned installations and environments, the visitor can encounter research from the world of performance (ZimmerFrei), as well as the quasi-magical and perilous results of Kurt Hentschlager's retinal performance at the threshold of perception between image and sound (reverting back to the imagination of Granular Synthesis and their impressive live event for the first edition of Netmage), closing on Saturday with a jump into clubbing, rousing art away from the solid Cassero walls. All this, integrated with more examples you'll find in the program, is a taste of Netmage 06: three days that we trust will be happily chaotic and visionary, held in an antique fortress to push its bars to their limits, attempting to design traces of utopia through experiments that testify to another possible present.