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Versione

Education and protection of our children #2

 Port-Royal , Andrea Dojmi

 
 

produzione Netmage 06

Education and protection of our children #2 è un documentario-non documentario in forma di live sulla natura, l’esperienza religiosa e il progresso dell’uomo, dove i temi si confondono, pervasi da una costante e inquieta serenità che a tratti si rivela tragicaL’immaginario visivo si propone come un recupero della percezione di uno spazio-tempo, quello dell’infanzia, in un processo che non riguarda la memoria e il ricordo, ma esclusivamente il piano sensibile e l’atto di vedere recuperato.
Education and protection of our children #2 porta con se’ un equilibrio precario tra il reale e ciò che è nascosto, dove tutto è chiaro ma allo stesso tempo assolutamente indefinibile e dove ogni cosa è mostrata e vista nella chiarezza irrazionale della percezione infantile.
La parte musicale, progettata ad hoc da Port Royal a partire da sequenze dell’album Flares e con tracce inedite, si intreccia, tradisce ed amplia costantemente, con suggestioni magiche e cinematiche, il mondo visivo di Andrea Dojmi.
Il live media è frutto di una commissione del festival che ha visto a Netmage 06 la sua prima presentazione ufficiale.

Education and protection of our children #2 is a non-documentary documentary in live form.  The themes of nature, religious experience and human progress interweave, pervaded by a constant and unsettling serenity that at moments reveals tragedy.  Its visual imagery is a recovery of the perception of the space-time of infancy, in a process that does not focus on memory or the remembered, but rather on the sensitive plane, exclusively, and the recuperated act of seeing.
Education and protection of our children #2  demonstrates a precarious equilibrium between the real and what's hidden, where everything is clear while at the same moment absolutely indefinable, where everything is shown and viewed in the irrational clarity of infantile perception.
The music, purposely conceived by Port-Royal starting from their album Flares and from unreleased tracks,  is constantly interwoven, distorted and amplified, with magical and cinematic influences of Andrea Dojmi's visual world.