Angstarbeiter (Luciano Maggiore, Ezio Puglia) è un gruppo di ricerca nato a Bologna nel 2007 che si confronta con il fantasma in quanto scena, con il teatro in quanto topos culturale della cratofania, con l’oscurità e il silenzio come spazi potenziali in cui Innenwelt e Umwelt s’interpenetrano vicendevolmente. L’operato di Angstarbeiter si rivolge alle commessure dell’esistente, alla frammentazione spaesante e all’indistinto, all’informe; al concetto di svelamento (a-létheia) come apertura verso il perturbante incontro con l’Altro e la morte; all’angoscia come situazione emotiva fondamentale dell’Esserci. Inevitabilmente lo svelato dimora irrangiungibile, e l’opera si configura quale rischiosa machia per ciò che, ora, è già perduto per sempre, quale impari corpo a corpo con la forma e col dicibile; e tuttavia si propone di suscitare la vertigine del non-valicabile, del baratro in-significabile dell’insensato.
Angstarbeiter (Luciano Maggiore, Ezio Puglia) is a research group born in Bologna in 2007 confronted with a phantom as scena, with the theatre as a cultural theme of cratofania, with obscurity and silence as potential space in which Innenwelt and Umwelt interweave. The operations of Angstarbeiter turn to the commission of the existent, to bewildering fragmentation and the indistinct, to the unformed; to the concept of revelation (a-létheia) as an opening toward an upsetting encounter with the Other and death; anxiety as an essential emotive situation of Being. Inevitably an exposed, unattainable dwelling, the work configures itself as a tenuous stain of what is by now already lost forever, where body to body interactions become disconnected from form and the utterable; they can only try to arouse the vertigo of the non-traversable, the senseless abyss of insanity.