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Versione

Eclissi

 Angstarbeiter, Virgilio Villoresi, Dominique Vaccaro

 
 

produzione Netmage 09

Eclissi è uno spettacolo di oggetti mossi in tempo reale concepito per il dispositivo della camera ottica (megascope), scritto e agito da Virgilio Villoresi e Angstarbeiter, con la colonna sonora creata dal vivo da Dominique Vaccaro. Come avviene per l’immagine che compare nello specchio, le immagini di Eclissi sono proiezioni in uno spazio virtuale di oggetti presenti, di una materia opaca di cui viene evocato lo spettro luminoso, una materia che viene dissolta in simulacro senza alcun procedimento intermedio di traduzione. Oltre che un’atmosfera trasparente di rarefazioni sovrapposte nel tempo, Eclissi è il racconto di un eclissamento, di una scomparsa che è altresì scomparsa della cosa dietro l’immagine che la rappresenta. Ma se Eclissi è un racconto, è un racconto che emerge dalle tenebre per affondarvi nuovamente, non appena alcuni gesti hanno portato alcuni dettagli oltre la soglia della visione, per poi lasciare che questi tornino a raccogliersi nella loro muta esistenza cosale: il racconto è un naufragio di cui si vedono galleggiare le spoglie sulla superficie riflettente delle profondità minerali.

Eclissi is a spectacle of objects moved in real time, conceived for the machinery of the optical camera (megascope), written and performed by Virgilio Villoresi and Angstarbeiter, with a live soundtrack created by Dominique Vaccaro. As occurs for images appearing in the mirror, Eclipses's images are projections in a virtual space of presented objects, of an opaque material through which a luminous spectre is evoked, a material that becomes dissolved in simulacra with no processes of intermediate translation. Aside from a transparent atmosphere of rarefied superimpositions of time, Eclipses is the tale of an overshadowing, a disappearance that is itself hidden by what is behind the represented image. If Eclipses is a tale, however, it is one that emerges from out of the darkness only to sink again, and not just at the moment that certain gestures have carried certain details past the threshold of vision, to later allow them to return and gather in their mute corporeal existence: the tale is a sinking where the slough ia seen to float to the reflective surface of a mineral depth.