46 è una performance di Mårten Spångberg, coreografo immateriale e teorico della coreografia espansa, per gli spazi aperti del Lungo Reno. Matteo Castro, musicista e collettore della ricerca musicale più radicale, ha creato per questa occasione uno spazio originale di percezione sonora della durata di un giorno, a cui era possibile collegarsi durante (e oltre) la performance. A ciascuno la scelta di attivare o meno il suono e diffonderlo dallo speaker dei proprio smartphone.
46 è una ricerca sull'esistenza della danza. Danzare significa qui essere danzati da una danza che ha una sua esistenza propria, concedendole una soggettività e una articolazione autonome. Avvicinarsi o prendersi cura di una tale danza richiede una nuova mentalità e l’apertura a possibili forme alterate di esperienza. Sintonizzando la propria ricerca coreografica con il realismo speculativo, Spangberg si è avvicinato in questi anni a un'idea di danza capace di eccedere la percezione antropocentrica della vita. Una foglia che cade o un corpo che danza, sono movimenti autonomi, circolano senza appartenere. Immerso assieme ai presenti in un luogo altro e liminale, Marten Spangberg esplora ed abita il confine crollato tra il sè e l'ambiente, cercando di aprire un'esperienza estetica in relazione al non-umano, o meglio, al non-ancora-umano, accennando a un nuovo paesaggio alieno, dominato dal non chiaro, il vago, l’indeterminato e l’imprevedibile.
Il materiale di 46 è stato sviluppato dai performer che hanno lavorato nelle creazioni più recenti di Marten Spangberg, da The Internet a Culture. Grazie a Tamara Alegre, Simon Asencio, Sidney Barnes, Liza Baliasnaja, Linda Blomqvist, Renée Copraij, Emma Daniel, Christine De Smedt, Misha Downey, Mette Edvardsen, Hana Lee Erdman, Adriano Wilfert Jensen, Sandra Lolax, Mark Lorimer, Sarah Ludi, Moya Michael, Clinton Stringer, Louise Dahl, Rebecka Stillman, Hanna Strandberg, Else Tunemyr, Alexandra Tveit.
46
di e con Mårten Spångberg
direttore prove Sidney Barnes
AI e programmazione Heiko Göltzer
suoni Matteo Castro
produzione Xing
creato nel contesto di Skymningen sostenuto da The Swedish Art Council
e parte del progetto Vandrare/Håp sostenuta da The Norwegian Art Council
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46 is a performance by Mårten Spångberg, choreographer and theorist engaged in expanded choreography, taking place on the Lungo Reno river. For the occasion Matteo Castro, musician and collector of the most radical research on sounds, has create dan original space for sound perception.
46 is a an ongoing research into the autonomous existence of dance. To dance or be danced by a dance that has its own existence implies to grant dance agency. To approach or care for such a dance requires a new mind-set and opens for the possibility for altered forms of experience. Inspired by contemporary materialism, quantum-physics, emoji aesthetics, AI and urban-dance, 46 aims to undermine dominant modes of composition and formations of representation, producing places for the possibility of shared practices to emerge. In recent years Spangberg has approached an idea of dance capable of exceeding the anthropocentric perception of life. A falling leaf or a dancing body are autonomous movements, circulating without belonging. Immersed in the urban nature, Marten Spangberg will explore and inhabit the collapsed boundary between the self and the environment, opening to an aesthetic experience in relation to the non-human, or rather, to the not-yet-human. Hinting at a new alien landscape, dominated by the unclear, the vague, the indeterminate and the unpredictable.
The material in 46 was developed by the performers in Mårten Spångberg later work from The Internet to Culture. Thanks to Tamara Alegre, Simon Asencio, Sidney Barnes, Liza Baliasnaja, Linda Blomqvist, Renée Copraij, Emma Daniel, Christine De Smedt, Misha Downey, Mette Edvardsen, Hana Lee Erdman, Adriano Wilfert Jensen, Sandra Lolax, Mark Lorimer, Sarah Ludi, Moya Michael, Clinton Stringer, Louise Dahl, Rebecka Stillman, Hanna Strandberg, Else Tunemyr, Alexandra Tveit.
46
by and with Mårten Spångberg
rehearsal director Sidney Barnes
AI and programming Heiko Göltzer
sound Matteo Castro
produzione Xing
created in the context of Skymningen supported by The Swedish Art Council
and part of the project Vandrare/Håp supported be The Norwegian Art Council