prima italiana
O, è il titolo 'vuoto' di uno spettacolo incentrato sulla transitorietà di azioni e valori, una esaltazione delle qualità della trasparenza e della provvisorietà.
In O si segna e cancella continuamente lo spazio, per farlo respirare. E' un processo compositivo che sottolinea gli effetti meno evidenti della compresenza di più persone in un singolo luogo, una forma di coabitazione. O è una coreografia dell'erranza: presenta elementi che vengono sistematicamente messi da parte una volta raggiunti e verificati. Appena si profila una compiutezza, il gesto è abbandonato e si apre un nuovo vuoto su cui operare per l’abbandono successivo. O volge lo sguardo verso sè stesso, come in una zoomata verso il proprio interno. Incredibilmente fresco, O fa prendere coscienza dei propri processi esperenziali, facendo convivere registri che normalmente non stanno assieme (astrazione e melodia). Possiede una certa straniante leggerezza..
O
coreografia/interpreti Brynjar Bandlien, Rui Catalao, Eduard Gabia, Christine Kjellberg
drammaturgia Rui Catalao
coproduzione Dansens Hus Oslo, STUK-kunstcentrum Leuven, Centrul National al Dansului Bucuresti
col sostegno di Norsk Kultutråd, Fond for utøvende kunstnere, Fond for Lyd og Bilde
italian première
Before we arrive to something we project a gap, a void waiting to be filled somehow, someway.
By fully fulfilling it we create the condition to jump from a bridged gap (a hole in one, like in golf language) to the next one in the form of a new goal. Each hole represents a specific goal. We need holes, but we can't stop filling them. (Rui Catalao)
The process aims to underline all that is present in a room where there is more than one person, and the piece, O, is a result of those elements. Once underlined and thereby present, the elements are removed as soon as enough time has passed to take them for granted. The piece unfolds in the absences left behind, and the actions are motivated by the desires that arises in us when we are confronted with these absences, holes, empty or open spaces. By zooming into itself, the piece confronts in a physical way the desire to fill the empty space, time, expectations from others, absences of what was, the holes left behind, and the desire to retrieve oneself entirely when the impossibility of fully fullfilling anything becomes clear. By giving up, other possibilities occur. (Brynjar Bandlien)
O
coreograhy/interpreters Brynjar Bandlien, Rui Catalao, Eduard Gabia, Christine Kjellberg
dramaturgy Rui Catalao
coproduction Dansens Hus Oslo, STUK-kunstcentrum Leuven, Centrul National al Dansului Bucuresti
with the support of Norsk Kultutråd, Fond for utøvende kunstnere, Fond for Lyd og Bilde