I miei video, le mie fotografie e i miei libri sono delle sculture. L'’artista austriaco invita a scoprire forme d’espressione inusuali attraverso la manipolazione o la decontestualizzazione. Pervasi da un senso di precarietà e di imminente fallimento i lavori di Erwin Wurm esistono soltanto per brevi istanti, prima che la forza di gravità e del tempo trionfino su di essi: l’unica cosa che rimane è la fotografia o il video. Gli oggetti e i corpi, liberati dal contesto quotidiano entrano in una nuova dimensione che li carica di una inaspettata vitalità e di nuovi significati.
La videoinstallazione 59 Positions (1992, 20') presenta una serie di possibilità al limite di indossare un pullover, Memory (1994/2000, 10') è una sfida alla gravità, Flightsimulator (1998, 8' ) una precaria simulazione di volo su una sedia di casa.