Klossowsky, peintre exorciste, è un film di Pierre Coulibeuf, un gioco di specchi che raddoppia e rifrange le messe in scena dell’opera visiva di Klossowski. Immagini ambigue e evocative, persino perturbanti. “Come una delectatio morosa il film avrebbe potuto proseguire all’infinito in un universo di tentazioni”, dice Coulibeuf. I tre episodi, girati in 16 mm si soffermano su tre opere di Klossowski. Il primo, In galleria, ispirato a La Ressemblance, ruota attorno alla contemplazione speculare di quadri che mostrano tre ragazzi come vittime - o eroi? - di una storia popolare. Nel secondo, Immagini-specchio, la lettura della Revoca dell’editto di Nantes di Klossowski porta di fronte a La Grande Odalisca di Ingres e agli ‘spiriti’ che abitano le immagini contemplate. Il terzo, I pastelli del colore, è girato tra lo studio di Klossowski - con lui presente - e un ambiente in cui un’adolescente veste i panni di Roberte.