MARTELLATE. SCRITTI FIGHI 1990-2020 è una raccolta di scritte, sotto forma di slogan, che hanno accompagnato Marcello Maloberti in quasi un trentennio di poetica. Queste epigrafi che spaziano dalla poesia all’ironia, dal colloquiale alla frase rubata, in un’incessante sovrapposizione di umori e di registri, rappresentano il momento primordiale del lavoro dell’artista, il più istintivo e sincero, in un continuo rapporto aperto con la realtà che lo circonda. Un autoritratto da condividere, uno specchio collettivo, che si genera nel susseguirsi di pensieri scritti che irrompono sulla pagina bianca in un atto sfrontato e permanente. Ciascun pensiero è un sipario che si apre. Permane nella testa e martella. “Far leggere queste frasi a Lydia Mancinelli è una sorta di sogno. La sua voce antica ci riporta al teatro di Carmelo Bene e questi slogan - tra il filosofico e il quotidiano - sembrano elevati ad uno statuto regale come se fosse una voce che si smembra nell'aria.” Nel contempo la lettura è minimalista, quasi una pioggia infinita di frasi. Il risultato è un momento di sospensione, straniante, come se fossimo su un palco invisibile.
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Marcello Maloberti
MARTELLATE. SCRITTI FIGHI 1990-2020. LYDIA MANCINELLI LEGGE MARCELLO MALOBERTI
testi Marcello Maloberti
voce Lydia Mancinelli
mix Eugenio Mazzetto
master Tobia Bandini, Pasquale Savignano
cover Marcello Maloberti
artwork Xing
stampa Elettroformati Milano
formato vinile (bianco)
prodotto da Xing in un’edizione di 150 copie
ristampa 150 copie (2022)
collector’s editions 30 pezzi unici, con copertine realizzate a mano da Marcello Maloberti
in cooperazione con Flash Art
si ringrazia MACRO e Palazzo delle Esposizioni Roma
cat.n° XONG collection XX02 (2021)
label Xing
tracce:
A: PENSO AD ALTA VOCE LE ASSENZE (12:13)
B: I BERGAMASCHI SONO CINESI (12:38)
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MARTELLATE. SCRITTI FIGHI 1990-2020 is a collection of the writings, in the form of slogans, which have accompanied Marcello Maloberti in almost thirty years of poetics. These epigraphs that range from poetry to irony, to the use of the spoken word, in a constant succession of moods and formal tones, represent the primordial moment of the artist's work, the most instinctive and sincere, in an open relationship with the reality that surrounds him. A self-portrait to be shared, a collective mirror, which is generated in the succession of written thoughts that burst onto the blank page: direct, frontal, cheeky. They stay and “hammer” your head. Each one is a curtain that opens. “Having Lydia Mancinelli read these sentences is a kind of dream. Her ancient voice takes us back to Carmelo Bene's theater and these slogans - between the philosophical and the everyday - seem elevated to a royal status by her dismembered voice in the air.” Her reading is a minimalist, almost infinite rain of sentences. It results in a moment of suspension, an estrangement, as if we were on an invisible stage.