Blu lavora e vive a Bologna. Ha iniziato la sua carriera artistica senza un progetto ben definito, seguendo la sua passione per il disegno, la street art, in particolar modo non autorizzata, l’arte illegale. Il suo lavoro si sviluppa in due tempi e in due “spazi” diversi. Gli schizzi iniziali appuntati sullo sketch -book sono lo scheletro della seconda parte del suo lavoro: la pittura murale. Dall’analisi dell’edificio identifica possibilità combinatorie tra architettura e pittura. Gli strumenti del suo operare sono tradizionalissimi: pennelli, rulli; usa spesso tecniche desunte dalla scenografia. Il linguaggio adottato è basato sul disegno, sul fumetto, sulle incisioni, sul graffito. L’opera rimane sulla carta quando il murale è scomparso, o coperto, o distrutto insieme al suo supporto cementizio. L’ispirazione deriva da una necessità creativa che sarebbe altrimenti repressa tra le mura domestiche, dal piacere di trasformare luoghi ordinari o decadenti, mostrando così come la creatività possa frenare, o rivalorizzare, la degradazione urbana. Quella di Blu è un’arte non convenzionale, senza alcuno status ufficiale, e priva di collocazione istituzionale.