Trond Reinholdtsen, artista e musicista norvegese di formazione classica, dal 2002 inizia ad interessarsi di linguaggi multidisciplinari, adottando strategie concettuali. Si occupa di semantica, sviluppando una linea di ricerca critica sui generi e le istituzioni della musica contemporanea. Mescola la forma conferenza al documentario e alla performance, riunendo in questo originale modus operandi il suo profondo interesse per la narrativa, le strutture matematiche e la propaganda comunista, cercando così di schivare le colorature emotive, virtuosistiche e di musicalità che contraddistinguono spesso il mondo compositivo che il novecento ha tramandato. Le opere di Reinholdtsen, un misto di fantascienza distopica ed esistenzialismo, rappresentano un ritorno stralunato alle grandi ur-narrazioni, le genesi cosmogoniche e i miti dell'individuazione. Le sue opere Orpheus, The Apocalypse, Utopias e Narcissus rappresentano in questo senso una sarcastica risposta alla pedante gentrificazione operata dalle alte gerarchie dalla musica contemporanea. Il coinvolgimento di non specialisti garantisce su questa traccia la costante sensazione di stare sull'orlo del disastro e del caos. Dopo la produzione finale di Narcissus nel 2013, in cui il protagonista principale annega nel fango egotico dell'autoriflessione, l'istituzione della The Norwegian Opra si è trasferita in una nuova casa nella campagna svedese. Qui riparte dalla cantina con una nuova serie di opere dal titolo Ø, sospese tra lo zero e l'infinito.
Trond Reinholdtsen, norwegian artist based in Oslo, was educated as a classical composer and singer. From 2002 his work began to take on a multidisciplinary character, involving conceptual strategies, emphasis on semantic meaning and critical investigation into the genre and the institutions of contemporary music. He couples references to the lecture, documentary, performance and banality with a profound interest in narrative form, mathematical structure and communist propaganda, briskly discarding emotionality, subtleness and musicality on the way. Reinholdtsen’s operas, a mixture of dystopian science fiction and existentialism, have returned to grand narratives and Ur-mythologies (Orpheus, The Apocalypse, Utopias, Narcissus) as a response to a perceived gentrification and fussiness in contemporary music. The participation of non-professionals gives rise to a constant sensation of teetering on the brink of disaster and chaos. After the final production Narcissus in 2013, in which the main protagonist drowns in a quagmire of introversion and egotism, The Norwegian Opra institution has moved to a newly purchased villa in the Swedish countryside and has begun, starting in the cellar, a new, possibly infinite, series of operas under the title Ø.