Errori e problemi tecnici sono spesso il punto di partenza del lavoro di Mario de Vega che si dirama in una molteplicità di mezzi fra interventi site-specific, azioni, fotografia, video, scultura e installazioni sonore. Come improvvisatore, sonda i territori della fragilità e dell’indeterminazione utilizzando, in varie combinazioni, un vasto campionario di oggetti customizzati, circuiti elettrici analogici e modificati, giradischi e interfacce elettroniche. Ha collaborato, fra gli altri, con Hans Tammen & Joker Nies (Die Schrauber), Satoshi Takeishi, Kanta Horio, German Bringas, Shelley Hirsch, John Zorn & William Winant (Cobra), Juan Pablo Villa, Alexander Bruck, Andrea Parkins, Burkhard Stangl, Angelica Castelo, Jake Elliot, Chris Cogburn, Ezequiel Netri e Rogelio Sosa. Ha performato dal vivo ed esposto in varie piattaforme, tra cui festival, gallerie e musei in Europa, Messico, Stati Uniti, Canada, Russia, Africa, Corea e Giappone.
In his work Mario de Vega explores the value of dislocated information, ambiguity and in-determination through site-specific interventions, actions, sound-oriented projects, design, sculpture and objects. He lives and works in Berlin and Mexico City.