Bruno Pizzul, noto commentatore sportivo (nato a Udine, classe 1938), prova la carriera agonistica nel mondo del calcio e nel 1957 si trasferisce a Catania per giocare nella squadra etnea come centromediano. Un infortunio al ginocchio però gli preclude ogni velleità agonistica.
Entra in Rai superando un concorso istituito nel 1969 da Radio Trieste. Nello stesso anno realizza la sua prima telecronaca, la partita è Juventus-Bologna. Da allora sono più di 2000 le sue telecronache. Dal 1982, dopo i mondiali di calcio, diviene la prima voce della Rai per gli incontri della nazionale e per le partite più importanti
Il 31 dicembre 1999 presenta, in collegamento da Saxa Rubra, Millennium, una trasmissione di quindici ore per seguire in diretta lo scoccare della mezzanotte in oltre sessanta paesi del mondo. E' il telecronista Rai dei principali incontri degli Europei 2000 di calcio. E' stato nel cast di Quelli che il calcio... programma della domenica di Rai Due.
In un mondo di strillatori, di venditori di fumo, di improvvisatori, la voce di Pizzul è stata per tanti anni – e lo è ancora – un patrimonio rassicurante. Questo giornalista friulano, che viene dal calcio praticato, non ha mai cercato effetti speciali: ha raccontato con garbo, serenità e competenza un ventennio di Italia nel mondo. Con il cuore, certamente, ma anche con il senso della misura e il rispetto per l’avversario. Così la voce di Bruno Pizzul è uscita dal suo rigoroso ambito cronistico ed è diventata un sottofondo della nostra vita. Come lo erano state quelle di Carosio e Martellini. Alla statura professionale di Pizzul ha contribuito una solida policultura sportiva. Pizzul non ha amato solo il calcio, ma lo abbiamo trovato dovunque ci fosse una bella storia da vivere, un’emozione da provare. (Premio speciale di giornalismo Nando Martellini).