Cao Guimarães è artista visivo e cineasta e vive e lavora a Belo Horizonte. Tanto le sue installazioni quanto i suoi film - a cavallo fra cinema sperimentale e documentario - sono stati presentati in gallerie, musei, festival e centri d’arte a livello internazionale, in festival come il Sundance, Cannes, Rotterdam e Locarno o in musei come la Tate Modern di Londra, il Reina Sofia di Madrid e il Guggenheim di New York. Cao Guimarães osserva la realtà e la cultura brasiliana con un sguardo documentaristico che si concentra sulla capacità delle persone comuni di reinventarsi per sopravvivere e di risolvere ogni problema con soluzioni semplici, creative ed efficaci. La gambiarra - sostantivo brasiliano che indica la tecnica di improvvisare e di reinventare la funzione di oggetti o elementi di fronte a improvvisi o insormontabili problemi - si trova così al centro degli interessi di Cao Guimarães, che è giunto al punto da dedicarle nel 2008 il cortometraggio Mestres de gambiarra, opera che ritrae tre persone provenienti da ambiti completamente diversi – un neuroscienziato, un profeta ed un tecnico di un laboratorio biologico – alle prese con la quotidianità della gambiarra.
Cao Guimarães is a visual artist and cineaste, living and working in Belo Horizonte. Often his installations and films - skirting between experimental cinema and documentary - have been presented in galleries, museums, festivals and art centers at an international level, including Sundance, Cannes, Rotterdam and Locarno film festivals, and the Tate Modern in London, Reina Sofia in Madrid and the Guggenheim in New York. Guimarães observes Brasilian reality and culture with a documentarist's eye, focused on the capacity of everyday people to reinvent themselves to survive and resolve each problem with simple, creative and efficient solutions. The gambiarra - a Brasilian noun that indicates the ability to improvise and reinvent the function of objects or elements in the face of sudden insurmountable problems - is found at the center of Guimarães' interests, to the point that in 2008 his short film Mestres de gambiarra is dedicated to it, a work that portrays three people coming from completely different backgrounds – a neuroscientist, a prophet and a technician in a biology laboratory – faced with the banality of gambiarra.