Bruce McClure è di formazione architetto e artista visivo, vive e lavora a New York ed è uno dei rari esponenti della tradizione di un expanded cinema aggiornato alle tensioni del mondo dell’arte visiva e della musica, provenienti dal nordamerica. Ha lavorato con John Cage, riconosce l’importanza per il suo percorso di Ken Jacobs, ed è fin dalle origini della sua ricerca interessato all’approccio al movimento e alla visione di Marcel Duchamp (dal cinema ai Rotorieliefs). Benché il suo lavoro sia stato esposto a livello internazionale in musei e gallerie sotto forma di film e installazioni, ha trovato spazio attraverso indimenticabili performance soprattutto nell’ambito del cinema sperimentale. Ha realizzato una serie di live e di installazioni con proiettori modificati (a differenza di molti autori di live con pellicola, McClure interviene direttamente sulla macchina di proiezione, stravolgendone la funzionalità) e altri accorgimenti autoprodotti che producono proiezioni di luci e di forme geometriche in assonanza con le modalità del cinema sperimentale struttura più radicale, ma dove suono e immagini si associano in crescendo che vanno dalle cadenze tipicamente minimali dell’avanguardia fino quasi alla tradizione della tecno analogica più rigorosa. Ogni live prevede l’uso di pedali, di effetti e di loop, che McClure suona in modo da interagire con il lavoro di aggiustamento delle lenti che fa sui proiettori.
Bruce McClure studied architecture and visual art, lives and works in New York and is one of the rare exponents of the tradition of expanded cinema linked to the tensions of the world of visual art and music coming from North America. He has worked with John Cage, recognizing the importance of his work from Ken Jacobs, and is the last of the originals in his research interested in the approach and vision of Marcel Duchamp (from cinema to Rotorieliefs). Although his work has been shown at an international level in museums and galleries in the form of films and installations, he has found space through unforgettable performance above all in the arena of experimental cinema. He has realized a series of live events and installations with modified projectors (as opposed to many working live with film, McClure intervenes directly on the projector, distorting its functionality) and other self-produced devices that produce projections of light and geometric forms in assonance with the modality of the most radical structures of experimental cinema, where sound and image mix in a crescendo that range from typically minimal cadences of the avantgarde almost to traditions of the most rigorous analogue techniques. Each live calls for the use of effect and loop pedals, which McClure employs to interact with the task of adjusting the projection lenses.