Willy Willy è il nome di un forte vento che si manifesta nei territori desertici australiani come un intenso vortice d’aria il cui passaggio produce un bizzarro fenomeno conosciuto come dust devils: coni di sabbia e polvere che si alzano verso il cielo. Partendo dall’immaginario attivato da una ipotetica turbolenza atmosferica, Sigourney Weaver sviluppa uno scenario abitato da un simbolismo esploso, delineando una zona d’azione che astrae, delocalizza, trasforma le identità che l’attraversano. Willy Willy è un palinsesto performativo scandito dalla sperimentazione di dinamiche corporee e posture ignote, generate dalla collisione dei corpi con immaginari mediatici, forme, materiali, vissuti, oggetti e feticci transculturali. In un contenitore popolato da una sovrabbondanza segnica, con la consapevolezza che la contemporaneità si compone di stratificazioni e vive di compresenze, Willy Willy gioca con l’esistenza di uno pseudo inconscio animistico che si aggira tra le presenze fisiche messe in campo: delle giunzioni cortocircuitanti generatrici di forme ed espressioni di una guerriglia segnica. L'evoluzione del lavoro a Raum vede il coinvolgimento nella definizione e disegno dell’ambiente performativo di Edoardo Ciaralli, artista visivo emergente che ha provveduto alla disseminazione di residui totemici, falsi, croste e vegetali.
Willy Willy
di e con Sigourney Weaver (Biagio Caravano/Daniela Cattivelli)
segni e oggetti di Edoardo Ciaralli
produzione Xing/Raum
Willy Willy is the name of a strong wind that manifests itself in the Australian desert territories as an intense vortex of air that produces a bizarre phenomenon known as dust devils: cones of sand and dust that rise towards the sky. Using the imagery conjured up by this hypothetical atmospheric turbulence, Sigourney Weaver develops a scenario inhabited by exploded symbolism, delineating an action zone that abstracts, delocalizes and transforms the identities that cross it. Willy Willy is a performance palimpsest punctuated by experimentation with bodily dynamics and unknown postures, generated by the collision of bodies with media representations, forms, materials, experiences, objects and transcultural fetishes. In a space populated by an overabundance of signs, with the awareness that contemporaneity is composed of stratifications and consists in coexistence, Willy Willy plays with the existence of a pseudo animistic unconscious that circulates among the physical presences on scene: the short-circuited junctions generate the forms and expressions of a sign guerrilla. The evolution of the work at Raum sees the involvement in the design of the performative environment of Edoardo Ciaralli, an emerging visual artist who provides for the dissemination of totemic residues, fakes, crustings and vegetable residues.
Willy Willy
by Sigourney Weaver (Biagio Caravano/Daniela Cattivelli)
signs and objects Edoardo Ciaralli
production Xing/Raum