Mio padre non sa che sono artista o forse sì, non ho mai detto nulla di preciso, forse perché c’è stata sempre un’idea che siamo entrambi artisti. Lui si è sempre sentito artista e io perché sono suo figlio. Quando mi chiede: che si dice in giro?
So che si riferisce all'arte, alla poesia, come se fossimo ancora nei primi anni 70 a Firenze, quando scriveva, andava sempre a cena fuori e poi al cinema.
Mio padre ha sempre vissuto come speciale il suo tempo, tutti i suoi momenti: quando si è artisti si vive sempre con un faro acceso addosso, un occhio di un dio dietro le spalle, lo sguardo del mondo che ti segue sempre, una platea seduta e composta sempre attenta.
Pennarello su copertina di libro
22x12 cm.
2014