Perché scegliere di lavorare dai 400 hz in su. Perché utilizzare questa porzione di spettro, a cui come esseri umani siamo spontaneamente legati, permette alle parti di mantenere caratteristiche e attitudini proprie pur all'interno della tessitura di cui fanno parte. Perché la sicurezza con cui ci muoviamo naturalmente in quella zona permette di giocare con le sue stesse falle. Poi, perché Massimo Carozzi mi ha regalato dei piccoli speaker che tagliano tutto quello che c'è sotto i 400 hz.