I live poliedrici del giovane artista belga Floris Vanhoof riescono a mettere insieme alcune autentiche invenzioni visive, con l'utilizzo di pellicola, dia-proiezioni, luci dimmerate, ad una esecuzione sonora estremamente accurata, che impiega sintetizzatori autocostruiti o altri vecchi aggeggi comprati su ebay. Vanhoof esplora in questo modo tutto il potenziale di una performance multimediale, con una precisa consapevolezza storica. Il risultato è qualcosa di inedito ma riconoscibile, con evocazioni contrastanti tra il free, la tape music californiana ed il cinema strutturale. Ogni concerto diventa una forma ibrida di immagini proiettate, patchwork elettronici e field recording.
The multifaceted live shows of the young Belgian artist Floris Vanhoof manage to put together some authentic visual inventions using film, slide projections and dimmable lights, with an extremely accurate sound performance which uses home-made synthesizers or other old gadgets bought on eBay. In this way, Vanhoof explores all the potential of multimedia performance, with a precise historical awareness. The result is something new but recognizable, with contrasting evocations of free jazz, Californian tape music and structural film. Every concert becomes a hybrid form of projected images, electronic patchworks and field recordings.