Sigourney Weaver (Biagio Caravano, laptop e Daniela Cattivelli, laptop e sampler) lavora sulla stratificazione del suono che prende forma da una partitura di gesti/azioni a sostegno di una spessa griglia ritmica. Un’azione sonora che coglie come pretesto le regole di un gioco, lo spirito di una partita, la condotta e dislocazione fisica di due giocatori, per creare un evento sonoro e visivo che tende alla rottura e rifugge lo stazionario, definendo una zona di non riposo e di continui spostamenti. Gesti concreti come girare una manopola, premere un pulsante o far scorrere un fader performano gli immaginari suscitati da due bizzarri piloti del suono, evocando la gestualità del giocatore di ping pong e l’attitudine del 'classico' dj. Il performer ha l’obbligo di una estrema vigilanza. Come un dj deve mantenere costante il livello del ritmo sul dance floor; come in un match di ping pong deve reagire velocemente alle mosse dell’avversario.