Brainstorming è un progetto che si interroga sul linguaggio della fruizione. Lo fa attraverso appostamenti. Si muove in modo autonomo, trasversale, defilato. Indaga la materia artistica nell’interstizio sociale e relazionale, nell’intercapedine morbidamente intellettuale che separa l’opera dallo sguardo del pubblico. Cataloga parole attraverso audiointerviste, scritture e conversazioni. Con un blog a libera consultazione, restituisce via web tutto il materiale raccolto. E attende commenti. Brainstorming non compie sondaggi e non prende decisioni in merito alla qualità dei lavori, ma si offre come bacino raccoglitore, stimolatore di discussioni, editore di materiali e luogo di decompressione post-show. È uno spazio adrenalinicamente e schizofrenicamente sospeso fra creazione e fruizione, fortemente dipendente dalla partecipazione del pubblico e dotato di un certo grado di casualità. Un esperimento in divenire, che genera un potenziale di infinite discussioni.
Brainstorming is a project that examines the language of fruition. It does so by ambush, moving autonomously, transversally, untied. It examines the artistic material in its social and relational interstices, in the softly intellectual airspace that separates the work from the public view. It catalogues words through audio interviews, writings and conversations. With a freely-consulted blog, all spoken material is displayed via the web, open to comments. Brainstorming does not conduct surveys or make any decisions with merit to the quality of the work, but offers itself as a catch basin, stimulator of discussions, editor of material and post-show decompression area. It is an adrenaline-fuelled, schizophrenic space suspended between creation and fruition, strongly dependent on public participation, endowed to a certain extent with accident. An experiment in becoming, generating a potential for infinite discussion.