Il progetto prevede nella sua prima fase (20-21 novembre Museo della Musica) interventi mirati nel contesto cittadino bolognese, in cui i partecipanti, giovani artisti e studenti d’arte, saranno in movimento alla ricerca di segnali, rumori e frequenze da registrare, secondo traiettorie personali. Dopo l'incontro del 21 novembre al Museo della Musica di Bologna in cui La Belle ha presentato il suo lavoro poliedrico, si dà il via alla seconda fase, in cui la dimensione collettiva e relazionale intende coinvolgere attivamente il pubblico: dal 23 al 25 novembre, infatti, Raum si trasforma per tre giorni in un negozio di dischi, archivio operante e sede di una serie di micro-eventi: una performance, una discussione, una presentazione...Uno spazio pubblico di scambio e condivisione.
La tre giorni a Raum, basata sull’idea di work in progress, ospita inoltre alcune persone invitate a dialogare su:
Percezione urbana (martedì 23 novembre h 21.00) con Giovanni Ginocchini (architetto, esperto di urbanistica, partecipazione e comunicazione, consulente del Comune di Bologna.), Giuliante Nicoletta (sostituto commissario della polizia e responsabile della sezione reati contro il patrimonio) e alcuni ragazzi delle scuole medie superiori;
Voce (mercoledì 24 novembre h 21.00) con Gianluca Caldana (psicologo e psicanalista di Milano, ricercatore in psicoanalisi relazionale, sonorità e musicalità del linguaggio), John De Leo (cantante, compositore e performer) e Andrea Reali (musicista e performer, sperimentatore in ambito di interazione fra musicalità naturale ed elettronica);
Città invisibili (giovedì 25 novembre h 21.00) ricreando una sorta di radio locale per dare vita ad una trasmissione radiofonica sui temi dell‘emigrazione, dell’occupazione e della cultura squatter con ospiti della scena bolognese underground.
I partecipanti al Work.lab:
Marco Bonaccolto (1984). Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente iscritto al biennio specialistico di Comunicazione e Didattica dell’Arte. Studia i sintetizzatori musicali e la sperimentazione sonora attraverso il circuit bending: utilizzando vecchi giocattoli, costruisce strumenti musicali e generatori di suono modificando, riassemblando e cortocircuitando a basso voltaggio i componenti al loro interno, generando nuove interazioni randomiche. Tramite l’utilizzo di microfoni a contatto e vari oggetti d’uso quotidiano ha creato uno strumento elettroacustico capace di produrre diversi suoni non udibili dall’orecchio umano. Come fotografo è interessato all’indagine dei pixel, del rumore e della texture dell’immagine.
Germana Cantarella (1985). Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania, al momento si sta specializzando in Comunicazione e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha coltivato negli anni la passione per la pittura in attesa di tecniche e strumenti come la scultura, la fotografia, il video e la performance, che ha adottato in seguito, dando forma ad una selezione di lavori che creano relazioni fra il corpo e l'architettura e più in generale fra il corpo e gli spazi culturali, centri di produzione di valore sociale del “rito collettivo dell’apparire”.
Noemy Cotardo (1985). Frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ciò che caratterizza il suo operato è l'utilizzo dei media digitali accostati alla rappresentazione degli elementi della natura in forma video/audio/installativa. Analizzandone le proprietà ed esaltandone la percezione per il fruitore, gli elementi naturali acquisiscono nuova vita estetica e l’enfasi diviene veicolo per rivelare le strutture e gli artefatti dei media stessi. In particolare realizza esperimenti sonori basati sull’utilizzo del software Photosound, appositamente realizzato per la trasformazione di qualsiasi tipo di file in formato audio a partire da un documento di testo.
Marco Furlani (1983. Ha studiato Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Realizza installazioni sonore, performances audiovisive e video proiezioni. La sua ricerca si focalizza sul dato sonoro nel senso della sua dimensione spaziale e fisica e i supporti analogici che si presentano nelle installazioni sono tendenzialmente soggetti ad usura e a cambiamento nel corso del loro funzionamento. La tecnologia perde la capacità di riprodurre serialmente e fedelmente, ponendosi in dialogo non solo con il contenuto che veicola ma attraverso se stessa. Similmente nei live, l'uso di strumenti elettronici auto-costruiti o rivisitati, permette una espressione non riproducibile ed una improvvisazione in diretta con il luogo.
Paolo Ghezzi (1980). Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e all’Accademia di Belle Arti di Bergamo con Eva Marisaldi. La sua ricerca nasce in forma letteraria, con racconti a partire dai quali realizza disegni e video. Con Nadia Antonello realizza performances ed installazioni nella direzione di un’arte pubblica, in stretto contatto con la realtà specifica dei luoghi e delle persone, che diventano parte centrale dell’opera.
Elena Hamerski (1989). Frequenta il secondo anno di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.Si è occupata di decorazione parietale e scenografia e attualmente di video in cui giunge ad una riflessione sulla creazione artistica e i suoi strumenti, e sui rapporti tra natura e cultura.
Tecla Latella (1986). Frequenta il corso di laurea specialistica in Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua indagine artistica è incentrata sul mezzo pittorico, è una ricerca di spazio, di superficie; ultimamente lavora con il video, indagato però nelle sue componenti pittoriche, con una bassa definizione che rende l’immagine ambiguamente non rappresentativa.
Luciano Maggiore (1980). Vive e lavora a Bologna. Musicista e film-maker. Sviluppa esperienze sonore di tipo immersivo, creando spaesamenti percettivi con performances interessate ai rapporti tra suono e architettura, effetti acustici illusori e improvvisazione, musica concreta. La produzione video si colloca tra cinema astratto, narrativo e contemplativo e mostra una particolare attenzione nei confronti degli aspetti paesaggistico, emotivo e percettivo dell'immagine in movimento.
Marcello Spada (1984). Si forma presso la facoltà di Arti Visive dell’istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nella sua ricerca coniuga riflessioni teoriche altamente specifiche e rigorose con una pratica concisa ed asciutta. Mantenere versatilità nell’immaginazione gli permette di affrontare tecniche e materie tra le più disparate.
Dominique Vaccaro (1980). Artista visivo che realizza collages di vari formati e dimensioni, con materiali eterogenei, e musicista elettroacustico, autodidatta, manipolatore di nastri magnetici e dispositivi analogici. Impegnato soprattutto nella produzione di performances sonore, è inoltre autore di musiche e sonorizzazioni per stop-motion video, cortometraggi e performances teatrali.