Con Fault ZAPRUDERfilmmakersgroup crea una installazione stereoscopica su due piani, un apparato di visione multi-stations affacciato sulle segrete cose di un luogo chiuso, sulla vertigine dello scivolamento dall’alto al basso. Attraverso una tecnica che conferisce alle immagini la qualità del bassorilievo, lo spettatore scruterà l’abisso che si cela nella quotidianità, un panorama che si apre sul baratro in cui il reiterarsi di crollo e caduta produce uno smottamento del significato dei termini “su” e “giù”, “alto” e “basso”, “misero” ed “eroico”.
Fault è una faglia, è catastrofe, eccesso, ma anche colpa, un difetto fortuito che provoca un malfunzionamento, l’impossibilità di eseguire la propria funzione. La duplicità prospettica del cinema a due piani inesorabilmente rinnova la circolarità narrativa, l’inevitabilità dell’azione, e al contempo frammenta la visione estendendone i punti di vista.