Il gonfiore, il pallore, la mancanza, la piega, la morfologia, l'orogenesi, il teatro, l'attimo, la rappresentazione dell'attimo, la parcellizzazione di una durata, la drammatica drammaturgia del dramma, l'inadeguatezza della fedeltà alta e bassa, il vaso zampillante, la ciotola del vomito, la via aerea, tutta la nostalgia provata per l'assenza di mito, come in cielo così in terra. Il paesaggio non c'è, stà, non offresi, mancasi, pausasi, non si accetta, non spiegasi. Nell'intercapedine umile fra la dolcezza dell'inevitabile e il raccapriccio dell'impossibile si colloca un trittico orizzontale nemico di sé stesso e oracolo della sua propria misurazione respiratoria, in una stretta composizione dipendente, affresco privo di tatuaggio e orchestrazione suturata di tempo cromatico, dominio dorato del delicato divenire.
Abitando non bene si sfoglia con più precauzione un pomeriggio che finisce.
The swelling, the paleness, the fold, the morphology, the orogenesis, the theatre, the moment, the representation of the moment, the fragmentation of a length, the dramatic dramaturgy of the drama, the inadequacy of the fidelity high and low, the gushing vase, the bowl of vomit, the air route, all of the nostalgia felt for the lack of myth, as in heaven so on earth. The landscape is not there, stays, does not offer itself, misses itself, pauses itself, does not accept itself. In the humble inter-space between the mildness of the inevitability and the awe of the impossibility a horizontal triptych takes its stand, and it is a foe to itself and an oracle of its own respiratory measurement, in a close subordinate composition, a tattooless fresco and a sutured orchestration of a chromatic tempo, a gilded dominion of the gentle becoming.
Living not in a comfortable house, one skims with more care an afternoon near to its end.