Un teatrino da tavolo in cui l’elettricità è il vero motore di tutto, ciò che attiva i congegni e ne assicura la fruizione. La strapresenza di macchine viene confrontata con le incombenze della materia, con le sue imperfezioni, con i suoi difetti, con l’umanità delle piccole storie che ogni meccanismo racconta, purchè sia possibile verificarne il funzionamento. Un live-media ‘stricto senso’, nel momento in cui la presenza del termine live esclude il campionamento come riesumazione di eventi registrati in passato e riproposti nel presente. Attraverso amplificazione, distorsione, ingrandimento e moltiplicazione, convertendo il piccolo in grande, l’inutile in necessario, gli oggetti in personaggi e il tavolo in luogo. Tragedia da scrivania in atto unico per macchine semoventi.