Due gli schermi idealmente affiancati, due i proiettori. Le immagini che si ripetono e si riprendono.. una la copia dell'altra? Lo scarto è minimo, anzi estremo emulsioni diverse, sviluppi artigianali, impossibilità di messa a fuoco, buio e luce, imprevedibile prova di sincronizzazione della natura che dorme, al contrario, che vive freneticamente, si muove, si accoppia e immediatamente scompare assorbita dalla grana del film, dai suoi difetti chimici e fisici,e soprattutto da "imperizia" e "incoscienza" dell'operatore a compensare questo scivolamento verso l'oblio la musica, anch'essa per vie proprie (forse?) sempre in anticipo e in ritardo tre giradischi a velocità variabile, la mano sapiente esplora le pieghe del vinile, dalle sue apparenti ripetizioni si distilla pura armonia evocativa