Marco Lampis, in No Frost sovverte un frigorifero a possibilità acustiche indotte dal ronzio incessate prodotto dalla macchina, creando un flusso continuo e fluido. La relazione uomo-utensile sembra dare luogo di per sé alla produzione di suono; un’infinità di sensazioni quotidiane legate all’udito, guidate dall’atto performativo, si ri-incontano nel live, amalgamate dalla finction che permette loro di coesistere.