"Si innamorò di un ragazzo che non la sopporta e la fa sentire una merda. Questo la Fa Stare Molto Male. Il suo cuore è spezzato spezzato spezzato e la testa le fa male e le cola un sacco di sangue dal naso e perfino la scultura di ghiaccio si scioglie sotto il suo sguardo gelido gelido. Oh povera lei, vedere le cose che vede, provare i sentimenti che prova, oh povera lei.."
Tranne che Tutto qui è esattamente come sembra
Fiction +/-
Reality.
End Good Everything Good, solo coreografico per performer con chitarra, è il nucleo ridotto all'osso della commedia di Shakesperare Tutto è bene quel che finisce bene. Uno studio minimale sull'amore non ricambiato travestito da irragionevole vendetta. E' la storia di una ragazza che vuole averla vinta così malamente da riuscire a malapena a stare in piedi, a malapena a star seduta, a malapena a ballare, a malapena a pensare, a malapena a cantare. Non riesce a far nulla, e allora si sdraia. Sbatte al muro il profumo e aspetta che il suo amato si faccia catturare dalle emozioni. Si mette in un angolo e si fa una foto. Aspetta, aspetta, e lui non arriva. Non arriverà mai. Questo è il ben noto problema di Shakespeare che si insinua nei nostri ben noti problemi. Uno studio minimale sulle abitudini della vita quotidiana nel calore accecante della guerra alla guerra al terrore.