Shichimi Togarashi è la performance nata dalla collaborazione tra Juan Domínguez e Amalia Fernández: una miscela di universi fantastici, come il mix di 7 spezie giapponesi da cui deriva il nome, per un'epopea in cui corpo e linguaggio interagiscono felicemente.
Nato da diverse volontà individuali che interagiscono in scena nel corso della rappresentazione, Shichimi Togarashi mostra allo spettatore la costruzione dell'opera; rivelando come ciascuno dei due autori si relazioni con le proprie fantasie; attivando una frenetica e surreale trama mentale nell'osservatore costituita da balzi temporali tra scene bucoliche, fantasie erotiche e personaggi invisibili..
Il lavoro di Juan Domínguez, facendo riferimento alla danza e alla performance, si nutre di un’acuta capacità di riciclare fatti, gestualità e comportamenti quotidiani. Preciso e stravagante, prende in considerazione tutte le situazioni possibili, tutte le idee che possano fornire materia per ‘danzare’. Parallelamente alla messa in questione del teatro come medium e dei parametri spazio-temporali nella coreografia - fondamenti di un certo filone di danza concettuale - il lavoro di Juan Domínguez è pervaso da uno humor speciale. Esplorando la relazione tra diversi codici, il suo lavoro scenico propone la dissoluzione tra finzione e realtà e lascia spazio all’incoerenza. Smonta le gerarchie precostituite alla ricerca di altri possibili. Anche Amalia Fernández usa la sua fisicità di performer per esplorare la matematica dello spazio/tempo e la dimensione estetica, musicale e teatrale prodotta a partire da questi concetti.
Avvicinarsi significa abbandonare le convenzioni, la fama, la ragione, le gerarchie e il proprio io. Significa anche lasciarsi andare all’incoerenza, inclusa la follia.
(John Berger)
ideazione, regia e interpretazione Juan Domínguez e Amalia Fernández
traduzioni Lucho López, Ana Buitrago
graphic design Andrés Martínez