Persona, la performance di Muna Mussie per Oplà. Performing activities ad Arte Fiera 2022, è un incontro ad personam mediato dalla pratica del cucito, in cui la lingua è spazio politico-affettivo. Dopo diversi lavori con la macchina da cucire digitale basati sulla trascrizione in forma di ricamo di parole e segni da indossare, offrendo il suo intervento l’artista sfida il visitatore della fiera a farsi ricamare su uno dei capi che indossa il proprio peggior difetto. Poter esporre anche il peggio di sé può essere un modo per esorcizzare certi timori, alleggerire tensioni e giocare con le convenzioni in occasioni sociali incentrate sul valore. Ingmar Bergman è stato il maestro dell’osservazione dell’inconscio con occhio asettico, freddo, allucinato. Cosa si riflette sullo specchio? Per l'occasione l'artista ha riportato la sceneggiatura del film Persona in un libro intessuto da sfogliare nello spogliatoio. La ricerca di Mussie prova ostinatamente a sfuggire alla letteralità della significazione. Le sue prime operazioni sono legate al cucito come strumento artistico. Risale al 2007 FFMM, progetto sviluppato assieme a Flavio Favelli: una collezione di abiti su cui sono trascritte date, luoghi, numeri di telefono, targhe appartenenti alla storia pubblica o privata, proseguito con la creazione di piccoli quadri o oggetti che seguivano le stesse intenzioni. A distanza di 10 anni, per Atlas of Transitions Biennale - Right to the City, Mussie mette in dialogo la sua ricerca con i saperi più tradizionali del ricamo legati a differenti culture, confluiti nella creazione collettiva di un libro di stoffa. Punteggiatura è un 'tessuto sociale' costruito in dialogo con un nucleo di donne a Bologna di differenti provenienze, dall’Africa all’Europa orientale, Asia e Sud America. Nella performance Curva viene presentata l'anima-automa del suo strumento creativo, la macchina da cucire, con uno studio sul ritmo ipnotico. Per la mostra personale Bologna St. 173 | የቦሎኛ ጎዳና | شارع بولونيا ricama su numerosi nezela, tipici tessuti della tradizione eritrea, differenti sigle di associazioni e movimenti politici, nati tra gli anni ’70 e ’90 durante la diaspora eritrea. Infine per Memory Matters, il recente progetto della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la Biennale Democrazia in collaborazione con Black History Month Florence, crea l’installazione performativa Oblio in cui un gruppo di donne migranti, attraverso la pratica del cucire e scucire la parola ‘oblio’ sulla facciata di un ponteggio, diventa un contro-monumento estemporaneo ed attivo, in risposta a monumenti storici sempre più scomodi e impossibili da ‘indossare’.
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Persona, Muna Mussie’s activity for Oplà. Performing activities 2022, is an ad personam encounter mediated by the practice of sewing in which language is a political-affective space. After extensive work with the digital sewing machine based on the transcription of words and signs in the form of embroidery to be worn, the artist will now challenge visitors of the fair to have their worst defect embroidered on a piece of their clothing. Displaying one’s worst can be a way to relieve tension and play with conventions on social occasions focused on value. Ingmar Bergman was a masterful observer of the unconscious, with an aseptic, cold, hallucinated eye. What does the mirror reflect? For the occasion, the artist embroidered the script of the film Persona in a fabric book that can be read in the dressing room. Mussie’s research obstinately attempts to escape the literalness of meaning. Her initial works were based on sewing as an artistic tool. In 2007, she developed FFMM with Flavio Favelli: a collection of clothing embroidered with dates, places, telephone numbers, plaques related to public or private history, continued with the creation of small paintings or objects along the same line. Ten years later, for Atlas of Transitions Biennale - Right to the City, she created a dialogue between her research and more traditional knowledge of embroidery linked to different cultures, resulting in the collective creation of a sewed book of cloth. Punteggiatura (Punctuation) is a “social fabric” made with a group of women in Bologna coming from various geographic areas, including Africa, Eastern Europe, Asia, and South America. The performance Curva highlighted the “automatic soul” of the sewing machine - her creative tool – with a study on hypnotic rhythm. For her solo show Bologna St. 173 | የቦሎኛ ጎዳና | شارع بولونيا , she embroidered on several nezela, traditional Eritrean fabrics, the acronyms of groups and political movements formed during the Eritrean diaspora in the ‘70s and ‘90s. Lastly, for Memory Matters, the recent project with the Sandretto Re Rebaudengo Foundation for the Democracy Biennial in collaboration with Black History Month Florence, she created the performative installation Oblio, in which a group of migrant women sew and unsew the word “oblio” (oblivion) on the façade of a scaffold, thereby becoming a temporary and active anti-monument, in response to historical monuments that are increasingly more uncomfortable and impossible to “wear.”