Luca Trevisani dedica al pane l’attività performativa inedita Ai piedi del pane, concepita per Oplà. Performing activities 2022 ad Arte Fiera, incentrata su una nuova serie di sculture metamorfiche. Il pane per Trevisani è l'oggetto tecnologico più importante della storia, che molti ritengono povero e scontato, ma che contiene in sé un'incredibile potere. Si tratta di opere da indossare, scarpe con suole di pane innestate su tomaie preesistenti, bassorilievi da portare a spasso per gli spazi di Arte Fiera, in un gesto di archeologia culturale che sfida con ironia le nostre gerarchie di valori materiali. Scarpe da calzare e attivare, in una sorta di stress test d’autore all’interno dei padiglioni. Se ogni scultura è un concentrato di realtà, così anche l’alimento più basilare come il pane, o la scarpa nella sua funzionalità, sintetizzano storia, cultura, tempo, relazioni sociali. Se i manufatti e la gestualità sono un processo di formalizzazione del mondo, una messa in forma delle sue energie, operata tramite scelte di gusto, appartenenza e ideologia, Trevisani chiama all’invenzione e allo stravolgimento. La sua calzoleria selvaggia si insinua mimeticamente mescolando contemporaneo e tradizione, la storia materiale e quella sociale, Pollicino e il feticismo. Tramite le sue sculture biologiche, Trevisani cristallizza l’atto del camminare e allo stesso modo espande la sua dimensione temporale, sperimentando la metamorfosi dei corpi. Ai piedi del pane è un nuovo coerente capitolo della ricerca plastica di Luca Trevisani, che da oltre quindici anni interroga le caratteristiche storiche della scultura, in un laboratorio dinamico che sonda l’indeterminatezza del mondo materiale e la nostra esperienza delle cose.
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Ai piedi del pane. Luca Trevisani’s new performative activity conceived for Oplà 2022 is dedicated to bread, and focuses on a new series of metamorphic sculptures. For Trevisani, bread is history’s most important technological object, one that many people consider poor and take for granted, but one that embodies incredible power. These are artworks to wear, shoes with soles of bread grafted onto existing uppers, bas reliefs to take for a walk around Arte Fiera, in an act of cultural archaeology that employs irony to challenge our hierarchy of material values. Shoes to put on and activate, a sort of artistic stress test in the halls. If each sculpture is a distillate of reality, so does a fundamental food such as bread, or the shoe in its functionality, synthesise history, culture, time, and social relations. If hand-made products and gestures are a process of formalisation of the world, a shaping of energies, made through choices of taste, affinity and ideology, Trevisani appeals to invention and to turning things upside down. His wild shoe platform slips in camouflaged, mixing modern and traditional, material and social history, Tom Thumb and fetishism. His organic sculptures crystalise the act of walking while expanding its temporal dimension, experiencing the metamorphosis of bodies. Ai piedi del pane is a new and consistent chapter in Luca Trevisani’s research: for over 15 years, he has studied the historical characteristics of sculpture in a dynamic laboratory that probes the uncertainties of the material world and our knowledge of things.