Mercoledi 27 febbraio 2019 Xing presenta a Raum Curva, una nuova performance di Muna Mussie, esito di una residenza di ricerca e creazione sul 'pestaggio del suono' (produzione Xing), ed espone Punteggiatura, un libro di stoffa collettivo dalle pagine ricamate, un 'tessuto sociale' costruito in dialogo con un nucleo di donne a Bologna di differenti provenienze.
Dopo diversi lavori con una macchina da cucire digitale, basati sulla trascrizione in forma di ricamo di parole e segni da indossare, per questa nuovo percorso creativo in solo, Curva, Muna Mussie presenta l'anima meccanica del suo strumento creativo unicamente sotto forma di suono: una colonna sonora che scandisce azioni e movimenti in un ambiente sincretico. Questa volta Muna Mussie si espone come corpo pensante e pensato, in stasi e in moto, in passaggi di stato: un percorso circolare attorno a 'un fuoco' in cui riti nuovi e antichi si sovrappongono.
"Posseggo una macchina da cucire con la quale posso ricamare parole su tessuto; prima penso a cosa scrivere, poi scelgo il tessuto e infine ne delimito la spaziatura. Avvio la macchina: il suo movimento meccanico e alienante è sin da subito ipnotico.. punto dopo punto le linee si disegnano/designano, le lettere emergono e con esse il loro significato. Ho voluto estrarre da questo processo il sonoro prodotto dalla ricamatrice e farne la partitura musicale per un corpo in movimento. Il corpo diventa ricamatrice: esegue senza conoscerne il fine; come vivesse in un oblio perenne, parla da un altrove che si manifesta qua." (M.M.)
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Wednesday 27 February at 8pm Xing presents at Raum Curva, a new performance by Muna Mussie, which is the result of a residence for researching the ’trampling of sound' (Xing production) and exhibits the collectively embroidered book Punteggiatora.
Curva: "I have a sewing machine with which I can embroider words on fabric; first I think about what to write, then I choose the fabric and in the end I define the spacing. I start the machine: its mechanical and alienating movement is immediately hypnotic. Point by point the lines are drawn, they design/designate, the letters emerge and with them their meaning. I want to extract from this process the sound produced by the embroiderer and make it the musical score for a moving body. The body becomes the embroiderer. It executes movement without knowing its purpose; as if it was living in a perennial oblivion, from an elsewhere that manifests itself here.” (M.M.)