Venerdi 11 marzo 2011 presso lo Spazio Carbonesi, Xing presenta Chiavi in Mano di ZAPRUDER filmmakersgroup. Dopo l'anteprima alla scorsa Biennale Cinema di Venezia e il debutto al festival Sterischer Herbst a Graz, il progetto cinematografico installativo di Zapruder approda in anteprima per l'Italia a Bologna, con una presentazione speciale.
Il lavoro di Zapruder si colloca nella zona interstiziale fra arti visive, performative e cinematografiche ed è il risultato di una commistione tra tecnologia ed artigianato a partire dalla storia delle tecniche di visione, in un processo di continua messa in discussione di linguaggio, estetica e mezzo tecnico. Dal 2005 il gruppo esplora le possibilità della stereoscopia progettando e costruendo sia i dispositivi di ripresa sia quelli di visione, utilizzati anche per le due opere che compongono Chiavi in mano. ZAPRUDERfilmmakersgroup è stato recentemente insignito del premio Lo Straniero per "la natura ibrida e anti-commerciale del loro ‘cinema da camera’ che rende questa esperienza un importante esempio di resistenza e radicalità nel panorama nazionale ed internazionale".
Chiavi in mano è un progetto composto da due nuclei complementari ed autonomi, All Inclusive & Joule (un film stereoscopico ed un ambiente stereo audiovisivo), lavori indipendenti che intrattengono tuttavia una relazione di forte reciprocità condividendo il ritmo, il tempo, il luogo, la materia. Il pesce è l’effige del progetto, esempio eccellente di essere vivente che può mangiare i suoi congeneri a condizione che siano più piccoli, figura totemica che trova forte corrispondenza con la condizione umana nell’avidità economica.
Friday 11 march 2011 Xing presents the cinematic project Chiavi in mano by ZAPRUDERfilmmakersgroup at spazio Carbonesi in Bologna.
The work of Zapruder focuses on the practice of out-of-format film production and the creation of special stereoscopic devices for vision and listening. The group's refined craftsmanship has given life to a singular visual and sound experience which, at the same time, incorporate theatre and incarnates cinema.
Chiavi in mano is a project composed by two complementary and autonomous units: All Inclusive & Joule. Both works give an interpretation of the complex, ambiguous relationship between the concepts of work, gift and sacrifice. The fish is the project’s symbol, as it is an excellent example of creature that can eat its fellows if they are smaller. Still remaining independent one from the other, the two works (a stereoscopic film and a stereo audiovisual environment) entertain a relation of strong reciprocity and specularity. The migration of the same matters from Joule to All Inclusive investigates on and extends the relationship among vision/time/movement/scene/editing. In All Inclusive the point of view is internal to the scene and vision is a linear flow, always linked to a present time, to the spatial continuity of narration. Joule explodes All Inclusive, in a sort of allegoric representation in which frontality is emphasized. It is just as if in Joule would work the same drive which leads a child to break a clock in order to understand how time works.