Grazie di esserti iscritto alla newsletter di Xing. Riceverai una conferma per email all'indirizzo segnalato.
Thanks for joining the Xing newsletter. You’ll receive an email notification.

Versione

Project Room

A show without works | Una mostra senza opere

18/3/2005 - 24/3/2005
Lima Milano

La mostra Project Room. A show without works / Una mostra senza opere, curata da Daniele Perra, mette a nudo il nervo creativo dell’arte, svela i processi che sono alla base di un’opera, ne racconta e spiega la genesi.
Quando visitiamo una mostra d’arte contemporanea, ci troviamo di fronte a delle opere, molto spesso difficili da interpretare, e le osserviamo senza conoscere il processo che le ha generate. Tra una mucca squartata e messa in formaldeide e la riproduzione di un Papa colpito da un meteorite, è legittimo farsi qualche domanda.
Project Room sfida la routine delle esposizioni e decide di non esibire opere d’arte compiute, ma propone dieci auto video interviste di altrettanti artisti, che parlano liberamente di un’opera su cui stanno lavorando o di un progetto utopico che vorrebbero realizzare, o della loro ricerca creativa.

I sogni, le ambizioni, l’indagine degli artisti internazionali Marc Bauer (CH), Whitney Bedford (USA), Yael Davids (NL), Jean-Pascal Flavien (FR), Annalisa Furnari (I), Ryan Gander (UK), Jérémie Gindre (CH), Loredana Longo (I), Bas Louter (NL) e Christian Rainer (I) sono racchiusi in 10 monitor disposti nei tre ambienti di Spazio Lima. Le loro voci narranti aiuteranno il pubblico ad immaginare futuri scenari estetici.

Project Room è anche l’occasione per tracciare una mappatura della creatività internazionale di una generazione di artisti nati fra il 1968 e il 1978, provenienti da Olanda, Italia, Regno Unito, Svizzera, Francia e Stati Uniti. I racconti sottolineano analogie e differenze, sia fra le identità culturali delle aree geografiche coinvolte, sia nell’uso dei diversi media quali: fotografia, disegno, pittura, video, scultura, suono e performance. Tra queste differenze spicca però un elemento comune e significativo: la forte progettualità che accomuna il metodo di lavoro di questi artisti.
Project Room potrebbe essere inoltre uno spunto per una futura mostra “tradizionale”, un’idea per committenti in cerca di nuovi talenti, ma scopo ultimo del progetto è alimentare la curiosità del visitatore, spingendolo a riflettere sui complessi meccanismi che sono alla base di un’opera d’arte.

Daniele Perra è critico d’arte e curatore. Caporedattore della rivista d’arte contemporanea tema celeste, collabora inoltre al Domenicale del Sole24ore. La sua ultima mostra è stata la prima personale italiana dell’artista svizzero-iraniano Shahryar Nashat presso gli Ex-Macelli di Prato, realizzata in collaborazione con il Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci.

The exhibition Project Room. A show without works / Una mostra senza opere, curated by Daniele Perra, bares the inner workings of the creativity behind art, exposing the processes that form the work’s foundation, recounting them and explaining their genesis.
When we visit a contemporary art exhibition, we find ourselves before the works, which are often quite difficult to interpret, and we observe them without understanding the process that generated them. Between a chopped-up cow immersed in formaldehyde and a replica of the Pope blindsided by a meteorite, it’s legitimate to ask questions.
Project Room challenges the usual exhibition routine and decides to not exhibit executed art works but rather offers ten self-interviewing videos by as many artists, who speak openly about a piece they are working on, or a visionary project they want to realize, or about their creative process.

The dreams, ambitions, and investigations of the international artists Marc Bauer (CH), Whitney Bedford (USA), Yael Davids (NL), Jean-Pascal Flavien (FR), Annalisa Furnari (I), Ryan Gander (UK), Jérémie Gindre (CH), Loredana Longo (I), Bas Louter (NL) e Christian Rainer (I) are contained in ten monitors spread through three rooms at Spazio Lima. Their narrating voices will help the public imagine their future aesthetic scenarios.

Project Room is also an opportunity to plot a map of international creativity for the generation of artists born between 1968 and 1978, from the Netherlands, Italy, UK, Switzerland, France and US. The narrations underscore analogies and differences, whether between the cultural identities of the geographical areas involved or in the use of different media: photography, drawing, painting, video, sculpture, sound and performance. Among these differences, however, there stands out a common and significant element: the strong sense of planning that these artists’ working methods have in common.
Although Project Room could also be a starting point for a future “traditional” exhibition, an idea for people in search of new talent, the project’s objective is to feed the visitors’ curiosity, urging them to reflect on the complex mechanisms that are at the foundation of a work of art.

Daniele Perra is an art critic and curator. The Managing Editor of the contemporary art magazine tema celeste he also writes for the Sunday edition of ilSole24ore. His last exhibition was the first Italian solo show of the Swiss-Iranian artist Shahryar Nashat at the Ex-Macelli in Prato, realized in cooperation with the Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci.