Incontro pubblico con Romeo Castellucci, fondatore della Societas Raffaello Sanzio, e direttore della Biennale Teatro di Venezia 2005.
L'incontro sarà un diario del percorso di avvicinamento al Festival Internazionale del Teatro di Venezia (settembre 05), un processo che si apre a una dimensione artistica ampia ed attuale, accogliendo tutte le forme che si pongono il problema radicale della rappresentazione.Uno dei principi della ricerca effettuata da Romeo Castellucci è stato "verificare l'esistenza di una linfa che possa spingere il teatro a reggere la portata di questa epoca", inaugurando tra l'altro per l'Edizione del 2005, una Sezione dedicata agli artisti e alle compagnie di tutto il mondo che non hanno ancora esposto il proprio lavoro e che nascondono al proprio interno le linee del futuro. Questa Sezione vuole essere segno di contraddizione del teatro. Questa Biennale abbandonerà lo spirito della terraferma e si rivolgerà al mare, che accoglie la dimensione dell'aperto e del pericolo. Questa Biennale vuole rompere lo schema radicato della tradizione e costruire forme di radicale invenzione. L'apertura a tutti i luoghi della terra non vuole essere un censimento anagrafico del teatro mondiale. Si tratta di manifestare forze localizzate dell'espressione, al di fuori di ogni spirito ecumenico. Sono state quindi prese in considerazione tutte le forme possibili di teatro, eccetto quelle legate al solco tradizionale, alla ripetizione testuale e alla linea dell'improvvisazione. " Oltre ad artisti, pensatori, teorici riconosciuti la Biennale Teatro 2005 in un'ottica diridefinizione di pratiche del teatro, ha accolto proposte di partecipazione di artisti dell'ultima generazione (provenienti dall'aree di ricerca visiva, performativa, Sonora) formate esclusivamente da una relazione scritta di ciò che si intende rappresentare a Venezia, senza prendere in considerazione curriculum, referenze di scuole, stage, workshop, articoli, ma soltanto il progetto e la modalità operativa di ogni artista o di ogni compagnia. La selezione ha avuto come unico criterio quello dettato dal riconoscimento di una forma autonoma di espressione compiuta e di una idea di teatro. In questo senso Romeo Castellucci parla di processo in corso, di cui si conoscono le premesse ma non gli esiti, trattandosi in molti casi di lavori ancora da realizzare. Nell'incontro di Bologna si proverà a disegnare e presentare possibili visioni di teatro.