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Fhievel

 
 

Fhievel nato nel 1980, inizia ad effettuare i primi esperimenti compositivi nel 2000. Cosa caratterizza la sua musica? Probabilmente una complessa innocenza. Se gli studi in ingegneria elettronica hanno contribuito al suo avvicinamento verso il suono algoritmico, allo stesso tempo hanno generato il suo dualismo estetico. Il dubbio nei confronti della tecnologia, il desiderio di riportare l’arte ad un fenomeno incondizionato nuovamente proprietario delle mani dell’uomo e le necessità di sviluppo contribuiscono ad una creazione rigorosa, ma desiderosa di spingersi verso una sensazione di naturalezza certa. Nelle sue composizioni musicali l’ordine esatto perde la sua connotazione trasformandosi in confessione disattenta. Se in “Vetri di carta” emergono l’immateriale e il rarefatto, gli ultimi lavori convergono maggiormente alla realtà, ma analizzati da un punto di vista prettamente soggettivo, rimangono astratti fino al momento in cui non si scorge la punteggiatura musicale.

Fhievel is the name of a musical project founded by Luca Bergero. His abstract, micro-tonal, spaced out soundsculptures bring the listener physically inside a sound world that allows deep spatial movements. Fhievel musical universe carries on the magnetic-hypno sound travels designed by early searchers and musicians in touch with spatialisation and primordial images (Xenakis, Lucier, Ferrari) but is also involved in the ambient, post-industrial movement (Maurizio Bianchi, Allio Die, Nimh...). Luca Bergero released a serie of immersive live, space performances where the listener can experience sounds as kinetic, sculptural, sonic energies. Definitely an innovative way to understand the language of space and perceptual phenomenom.