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Versione

Green Music

 Tomoko Sauvage, Francesco Cavaliere

 
 

Green Music nasce dall’incontro tra Francesco Cavaliere e Tomoko Sauvage, musicisti e artisti visivi attivi dai primi anni del 2000, attualmente basati rispettivamente a Berlino e Parigi. Origine del nome di questa musica-visiva è però il compositore danese fluxus Henning Christiansen, e il suo amore estremo per il colore verde. Christiansen ne era infatuato, ossessionato a tal punto da colorare il suo violino e le sue orecchie di verde. Racconta il figlio di Christiansen: "colorandosi l’orecchio di verde intendeva richiamare all’ascolto della natura; si trattava di sentire quello che accade fuori o davanti. Nel periodo verde, aveva prodotto un numero consistente di schizzi e acquarelli con orecchie e fiori a forma di tuba, ma anche telefoni - un altro dei suoi motivi preferiti - quasi si trattasse di navicelle spaziali o strumenti utili per allontanarsi dal proprio corpo”Cavaliere  a questo gesto un valore particolare: "Per me è una sorta d’incantesimo che si aziona al momento in cui ci si colora l'orecchio. Christiansen, oltre a creare un filtro magico che attrae tutti i suoni dalle proprietà verdi, ci fa quasi immaginare che qualsiasi cosa entri in contatto con un orecchio dipinto, si colori della medesima tinta, si trasformi; una sorta di mutazione interna attivata dal quel gesto riflesso sul corpo."

La figura del compositore danese ha dato l’avvio per Francesco Cavaliere e Tomoko Sauvage ad una ricerca tra le più svariate teorie riguardanti suonocolore. In Green Music, i riferimenti vanno ben oltre le diverse avanguardie storiche e teorie sulla sinestesia, toccando la musica ambient fino a certe pratiche musicali a fini terapeutici. Sauvage e Cavaliere si interessano ad un’ampia sfera di contenuti e culture che inglobano il colore, superstizioni e sfumature 'altre': dalla figura di Hiroshi Yoshimura  e il suo disco new age Green (1986), a Walter Tilgner e la sua Naturaaufnahmen (Wergo 1985), alla stessa Symphony Natura registrata da Christiansen allo zoo di Roma nel 1984. Sauvage e Cavaliere, nella loro interpretazione di Green Music, si circondano  di una piccola collezione di curiosità verdi: statuette, minerali, piante, oli, tessuti, elementi fluorescenti. I due musicisti al centro di questo vortice perpetuano ritmi ripetitivi, 'polifonie bagnate'. "Chissà se dipingendosi le orecchie di verde anche a grande distanza sia possibile udire questa musica, queste onde alpha, questi penduli subacquei.."

For their sound installation/performance of Green Music, Cavaliere and Sauvage play green sculptures, icons, plants, tea, minerals, glass, ceramic and green-painted synthesizers as an homage to Christiansen who painted his ear and violin in green. Surrounded by a small collection of green curiosity, the two artists play glass bowls filled with water and leaves, diving in an aquatic rhythm amplified by idrophones

The music of Henning Christiansen comes from the 20th Century avant garde but does not sit comfortably amongst any of the recognisable patterns within that field. A turning point in his creative output came in the year 1984 when he created a piece that was a deeper reflection on nature. He called it Green-ear-year, a signpost to listen to nature. A number of sketches and watercolours he made throughout this year all pointed to the act of listening to what is out there. Henning Christiansen was sympathetic with all sounds. He did not distinguish a hierarchy amongst any of them. Cavaliere comments this approach to sound and the symbolic act of colouring in green his own ears and instrument: "For me it is a kind of spell that is operated when one colors his ear. Christiansen created a magic potion that attracts all the sounds with green properties. He makes us almost imagine that anything coming into contact with the painted auditory organ takes the same color, transforming itself; a sort of inner mutation triggered by that gesture reflected in the body".