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Versione

Ritorno alla città

 Umberto Bignardi

 
 

Nel tragitto iniziato con le sue prime installazioni multimediali degli anni ’60 e che ha poi attraversato la vasta area della comunicazioni e degli eventi di immagine progettati  per  le grandi organizzazioni industriali, Umberto Bignardi ‘ritorna’ a Bologna , la città in cui è nato, in compagnia di Alvin Curran, il compositore americano protagonista di un originalissimo percorso musicale, da Musica Elettonica Viva con Rzewski e Steve Lacy, a Roma negli anni ’60, al gran  numero di composizioni e installazioni sonore degli ultimi anni. In Ritorno alla città, Bignardi e Curran incontrano, incrociando le rispettive esperienze, cinque musicisti della nuova generazione formatisi nell’ambiente bolognese. Il senso dell’ evento sta in questa condizione di comunicazione e continuità transepocale, sul filo di una successione aperta di sequenze formali, nel condiviso avvicinamento a una soluzione al problema di dare forma al tempo.Una condizione del fare in cui lo scenario oggettivo–soggettivo della città gioca un ruolo non casuale. La performance  ha  luogo in due luoghi emblematici di Bologna:  la sala bianca del Linke il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, la sede dell’antica università. Al Link è allestita l’installazione Implicor,  uno spazio  delimitato da lastre di specchi-schermi attraverso le quali filtrano le videoproiezioni. Al centro del Teatro Anatomico, sul tavolo di marmo che veniva usato per sezionare i corpi, è collocato il Rotor un cilindro-schermo rotante  sul quale sono anche proiettate le immagini video. Al Link agiscono, in quanto compositori, esecutori ed attori,Olivia Bignardi, Daniela Cattivelli, e Stefano Zorzanello; al Teatro Anatomico Paolo Angeli e Pierangelo Galantino. In entrambe i luoghi le performance dei musicisti sono riprese dalle telecamere e proiettate nelle installazioni. Alle riprese in tempo realefanno da contrappunto le proiezioni dei  quattro capitoli video (Il corpo costruito, Il lavoro dell’artista, Ritorno alla città, L’immagine dell’origine) di Bignardi, musicati da Alvin Curran. La sala del Link e il Teatro Anatomico sono collegati via radio in tempo reale, la percezione unificata delle due fonti  sonore annulla la distanza fisica delle performance. La sequenza dei brani musicali eseguiti alternativamente nelle due sedi e inframezzati dai capitoli video costituisce  la struttura temporale dell’evento. Ciò che avviene  al Teatro Anatomico è visibile al Link tramite il medium televisivo.

Un progetto di Umberto Bignardi
musiche per il video di Alvin Curran
composizioni ed esecuzioni live:
Paolo Angeli, chitarra sarda preparata
Olivia Bignardi, clarinetto
Daniela Cattivelli, sassofoni
Pierangelo Galantino,  contrabbasso
Stefano Zorzanello,  flauto, sax soprano
animazioni, computer-grafica: Graziano Mannu/Loew & Associati
montaggio video: Bnedetto Lanfranco/Opificio Ciclope
regia televisiva: Andreas Pichler
collegamento radio dell’evento con la  collaborazione tecnologica di  Radio Città del Capo